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La parola a zooe

Mamme, mogli ma soprattutto donne. Eleonora e Silvia sono proprio questo, due amiche di vecchia data che, dopo il lockdown, hanno deciso di mettersi in gioco creando Zooe, brand di foulard in seta stravagante, colorato e inclusivo. Non esistono regole, solo la voglia di mettersi in gioco come persone e dare sfogo alla propria creatività.

Eleonora prima della pandemia era una mamma a tempo pieno di tre figli. Il Covid, dice, le è servito come momento di riflessione non solo per scoprirsi come donna, ma per instaurare una connessione più profonda con i propri figli. Il confronto diretto con questi le è stato fondamentale per ampliare le proprie vedute ed entrare in contatto con realtà che prima ignorava. Silvia, invece, racconta del suo passato travagliato, della sua educazione forse troppo negli schemi, dei genitori difficili che nonostante ciò le hanno insegnato i veri valori della vita e la hanno sempre spronata a spingersi oltre le apparenze, per scoprire il vero senso delle cose che la circondano. Per lei il matrimonio non è stato facile, e la fine di questo l’ha portata ad una rottura non solo con se stessa, ma soprattutto con la società e con coloro che vivevano intorno a lei. Improvvisamente, vedendosi costretta a stare confinata in casa con i suoi due figli, sente il bisogno di approfondire il rapporto che ha con questi, con l’intento di entrare nelle menti dei più giovani per arrivare a comprendere cosa e come pensano le nuove generazioni. Da tale confronto nasce in lei la voglia di agire per riscattarsi come donna e dare un buon esempio come madre.
Il dibattito tra Silvia ed Eleonora porta subito ad un progetto, poiché entrambe desideravano mandare un messaggio chiaro: includere tutti con lo scopo di poter essere in grado di liberare la propria essenza indossando accessori stravaganti e colorati per sfuggire dalla monotonia della vita quotidiana. Entrambe sono molto motivate e credono vivamente in ciò che fanno e facendosi da interpreti hanno deciso di dare una possibilità nuova per esprimersi per ciò che si è veramente.

Perché Zooe sei tu!

Da dove nasce il nome “Zooe” e cosa significa?

E: Un giorno ci siamo chieste come racchiudere il messaggio che volevamo mandare in qualcosa di compatto e immediato. Allora ho disegnato una linea e un cerchio e istintivamente mi sono detta “follow the perfection”, perché seguendo la linea si arriva al cerchio, la perfezione.

S: Io ho subito detto che il disegno assomigliava ad uno spermatozoo e da lì è nato tutto. Zoe deriva dal greco e significa “vita”. Noi abbiamo interpretato il termine come vita vista nella sua essenza, senza limiti. Infine abbiamo aggiunto una “o” per rendere il tutto più particolare. (ride)

A cosa vi siete ispirate per creare tutto ciò?

E: Siamo partite dal nostro passato e vissuto, cercando di far emergere la normalità in tutto ciò che facciamo.

S: Da qui nasce la voglia di esprimere la normalità vista come inclusione. Sempre più spesso siamo costretti a confrontarci con un mondo virtuale popolato da top model e stili di vita impossibili da seguire nella quotidianità. Questo porta inevitabilmente alla frustrazione perché prima o poi ci si accorge di non essere capaci di raggiungere ciò che vediamo sui social media semplicemente perché è finzione.

Qual è il punto di forza del vostro brand?

E: Crediamo che la voglia di mandare un messaggio forte sia il fulcro di Zooe. Vogliamo permettere a tutti di indossare i nostri accessori, indipendentemente dall’orientamento sessuale, l’identità di genere, il sesso, l’età anagrafica o la tipologia di fisico con lo scopo di  abbattere i dogmi imposti dalla società ed essere ciò che si desidera fregandosene dell’opinione degli altri.

Cosa significa la parola “inclusività” per voi?

E: Uscire dal guscio e mostrare la propria essenza per essere sempre se stessi.

S: Per me è uno strumento per far pace con se stessi, a prescindere da chi siamo dentro e fuori. Io personalmente ho portato maschere sociali per molti anni, mi sentivo costantemente ghettizzata ed ero arrivata ad essere il mio peggior nemico. Mi sentivo inadatta all’ambiente che mi circondava e non appena ho smesso di comportarmi in questo modo, aprendomi al mondo, ho finalmente trovato me stessa. Riguardandomi ora, mi amo molto di più rispetto a qualche anno fa, nonostante oggi io sia consapevole di non rispondere più ai canoni della società, ma dopo anni di sofferenza ho capito che la parte più autentica di te è quella che funziona meglio. Sono grata anche ai momenti più bui che ho vissuto perché credo che tutto serva per arrivare ad una consapevolezza maggiore sulla propria vita e su ciò che si vuole ottenere. E’ necessario liberarsi di tante cose per volersi bene, andare avanti e raggiungere ciò in cui si crede.

Una sola parola che descrive a pieno l’essenza di Zooe?

E: Apertura. Bisogna cercare di andare oltre a ciò che siamo abituati a vedere, uscire dalla nostra zona di comfort e sperimentare.

S: Autoespressione. La voglia e la necessità di mostrare al mondo chi si è veramente, togliendosi le maschere sociali una volta per tutte.

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